SICUREZZA SUL LAVORO
SEMINARIO
MERCOLEDÌ 18 SETTEMBRE
11:30 - 13:30
Sala Seminari INAIL
La denuncia di malattia professionale a carico del rachide in Lombardia: mappatura del rischio attraverso un’analisi dei dati Inail
A cura di: INAIL, Direzione centrale Prevenzione e SSC
L’analisi preliminare degli Open Data Inail sulla frequenza di denuncia di MP a carico del rachide in Italia nel quinquennio 2015-2019, in correlazione al numero di addetti complessivi, consente di costruire una graduatoria regionale che colloca la Lombardia all’ultimo posto, nonostante la numerosità delle attività produttive. Lo studio del dato attraverso la banca Flussi Informativi, integrata dalle informazioni estraibili sui singoli casi dalla Cartella Clinica informatizzata Inail (Car.Cli), consente di scendere a livello infraregionale. Tale dettaglio rivela alcuni aspetti cruciali sulla natura del fenomeno e permette di individuare strategie di miglioramento della tutela e dell’azione prevenzionale.
In tema di malattie del rachide, lo studio delle realtà infraregionali descrive il fenomeno della tecnopatia meglio del macrodato nazionale.
In Lombardia, la Provincia di Bergamo, con l’11,5% degli addetti, produce il 34% delle denunce. Il tasso di denuncia è di 4,05 per mille addetti, rispetto a un tasso regionale di 1,36 per mille e uno nazionale di 2,39. Colpisce la differenza con la provincia di Brescia: nella categoria Ateco F41 il numero degli addetti è analogo, ma il tasso di denuncia a Bergamo risulta 4 volte superiore.
Esaminando i singoli casi in procedura Car. Cli., non si rilevano concentrazioni di denunce in singole realtà lavorative; prevalgono denunce uniche, riferibili ad aziende con minimo numero di addetti; la mansione prevalente è quella di muratore; la denuncia proviene, in maggioranza, dal medico di patronato (65%); ai Medici competenti è attribuibile il 20% di tutte le denunce, ma di esse il 93% proviene dallo stesso medico; il 10,49% delle denunce proviene dal Servizio di Medicina del Lavoro ospedaliero, mentre solo il 2,8% dal Medico di Medicina Generale.
La maggiore propensione alla denuncia non sembra attribuibile, tuttavia, se non in parte, a una specificità socioeconomica (la frammentazione in micro-aziende edili a gestione familiare), quanto piuttosto a fattori contingenti: la presenza di un medico competente e di enti di patronato molto attivi. Su tutto il restante territorio regionale il meccanismo della denuncia della tecnopatia è bloccato alla fonte e i casi non pervengono, se non in minima parte, all’attenzione dell’Inail.
Coordinamento organizzativo: Elena Mattace Raso (e.mattaceraso@inail.it), Responsabile del Processo Promozione e informazione, con la collaborazione di Giorgia Di Carmine (d.dicarmine@inail.it) e Tiziana Belli (t.belli@inail.it) Inail, Direzione centrale Prevenzione
Responsabili scientifici: Gabriele Norcia (g.norcia@inail.it) Inail, Sovrintendenza Sanitaria Centrale
Coordinatore scientifico eventi Inail a Safety Expo: Ghita Bracaletti (g.bracaletti@inail.it) Inail, Dipartimento Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro e Ambientale
Segreteria rilascio crediti: Tiziana Dragone (t.dragone@inail.it) Inail, Direzione centrale Prevenzione
Programma
Progetto Mappe di rischio: un’analisi del rischio per tecnopatia in Lombardia attraverso lo studio dei dati INAIL
Gabriele Norcia
Inail, Dirigente Medico I livello, Settore III Sovrintendenza Sanitaria Centrale
Dibattito